Stato dell'unione 2017: il vento nelle nostre vele

Stato dell'unione 2017: il vento nelle nostre vele

News20/09/2017

"L'Europa ha di nuovo i venti a favore. Se non ne approfittiamo però, non andremo da nessuna parte. (...) Dobbiamo fissare la rotta per il futuro. Come ha scritto Mark Twain, tra qualche anno non saremo delusi delle cose che abbiamo fatto ma da quelle che non abbiamo fatto. Il momento è propizio per costruire un'Europa più unita, più forte e più democratica per il 2025".
 

Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione europea, ha pronunciato a Strasburgo lo scorso 13 settembre, dinanzi ai membri del Parlamento europeo, il discorso sullo stato dell'Unione 2017, presentando le priorità per l'anno prossimo e delineando la sua personale visione di come potrebbe evolvere l'Unione europea fino al 2025.

Il Presidente ha anche presentato una tabella di marcia per un'Unione più unita, più forte e più democratica. Inoltre, in concomitanza con il discorso del Presidente Juncker, la Commissione europea ha adottato azioni concrete riguardanti ad esempio gli scambi commerciali, il controllo degli investimenti, la ciber-sicurezza e il settore industriale

Introdotto dal trattato di Lisbona, ogni anno a settembre il Presidente della Commissione europea pronuncia dinanzi al Parlamento europeo il discorso sullo stato dell'Unione, in cui fa il punto della situazione per l'anno appena trascorso e presenta le priorità per l'anno successivo. Il Presidente spiega inoltre come la Commissione intende rispondere alle sfide più pressanti con cui è confrontata l'Unione europea. Al discorso fa seguito una discussione in Aula. È così che prende il via il dialogo con il Parlamento e il Consiglio per predisporre il programma di lavoro della Commissione per l'anno successivo.