Furti idrici: Agromet sviluppa un sistema per scovare chi sgarra

Furti idrici: Agromet sviluppa un sistema per scovare chi sgarra

News31/07/2017

I prelievi d’acqua eccessivi riguardano anche le campagne emiliano-romagnole.

A scoprire l’esistenza dei "furti idrici" anche lungo la via Emilia è il progetto Pathfinder «Police (Processing satellite Observation to Locate Illegal Crop water Exploitation)», supportato Climate-Kic e di cui è a capo la startup Agromet, assieme ad Arpae, all’Università di Valencia e all’azienda modenese Meeo, specializzata in tecnologie di georeferenziazione.

Il programma, per ora in fase sperimentale, è partito solo ad aprile, ma sta già dando i primi risultati e restituisce una fotografia ben composita della criticità idrica. A giudicare dai primi elementi studiati non mancano ad esempio agricoltori di manica larga a cui piace annaffiare i propri campi oltre il limite consentito. A scapito di altri colleghi e di tutto il settore, già provato da temperature a dir poco tropicali. Agromet ha messo a punto un sistema basato su un algoritmo che processa i dati meteorologici di Arpae, dati satellitari ad accesso libero Sentinel- 2 (Esa) e Landsat-7/8 (Nasa), e le autorizzazioni concesse dai quattro consorzi di bonifica aderenti all’iniziativa: Renana, Romagna, Romagna Occidentale e Pianura di Ferrara. Grazie dunque al software, chiamato LET, si riescono a individuare quali campi sono irrigati e quali no su scala giornaliera, rilevando così eventuali frodi sulle licenze accordate dai consorzi.

"Police" è stato avviato oltre che nella nostra regione anche nelle campagne di Valencia, di qui la collaborazione con l’ateneo spagnolo. "Stiamo costruendo una prima parte del servizio che andrà incontro a ulteriori miglioramenti", spiega Federico Carboni, ceo di Agromet. "L’obiettivo è brevettare un sistema che possa andare sul mercato e sia acquistabile dagli enti di gestione dell’acqua. Vi è già una richiesta molto alta di monitoraggi dei livelli degli invasi, quando non di sorveglianza. A Chieti - aggiunge Carbone - la multiutility locale spedisce alcuni dipendenti a controllare i bacini per cogliere in flagrante i ladri d’acqua, in fondo basta una pompa".

Agromet è una startup incubata nelle Serre dei Giardini Margherita di Aster: assieme a Carboni in azienda ci sono i fisici dell’atmosfera Antonio Volta e Michela Giusti; e gli agronomi Cesare Govoni e Giulia Villani. Insieme si occupano di stilare previsioni meteorologiche con annessa stima dei consumi e stime di resa delle coltivazioni.

Fonte: Articolo tratto dal Corriere di Bologna

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Corriere di Bologna