La terza edizione dell'ECN CrowdCamp apre al matching tra crowdfunding e fondi strutturali europei
La terza edizione del CrowdCamp, l’incontro annuale dello European Crowdfunding Network, che si è svolto a Bologna il 28 e il 29 giugno scorso, ha affrontato per la prima volta il tema del crowdfunding civico e del futuro dei modelli di match-funding tra finanziamenti pubblici e privati all’interno delle nuove politiche europee e dei piani operativi degli enti locali.
The European Dimension of Civic Crowdfunding, questo il titolo del convegno che ha scelto, non a caso, Bologna, come sede di avvio di un gruppo di lavoro che ha l’obiettivo di portare all’attenzione delle istituzioni e dei cittadini, nuove forme per finanziare progetti di impatto sui territori.
Proprio a Bologna, nell’ottobre del 2014, si è concluso, infatti, il primo progetto di crowdfunding civico italiano, Un passo per San Luca, grazie al quale il Comune ha raccolto 340mila euro attraverso una campagna capillare di sensibilizzazione e community engagement che ha chiamato a raccolta più di 7000 cittadini mobilitati per ristrutturare il portico di San Luca, uno dei simboli della città.
Il Crowdcamp ha visto la partecipazione di 140 delegati tra policy-makers, rappresentanti di enti pubblici (comuni, regioni, ministeri nazionali, istituzioni europee), fondazioni pubbliche e private, operatori e piattaforme di crowdfunding che si sono incontrati per scambiarsi opinioni, ascoltare esperti e raccogliere nuove idee.
L’obiettivo di questa due giorni di conferenze è stato quello di evidenziare il potenziale che il crowdfunding civico e le partnership tra piattaforme di crowdfunding e amministrazioni pubbliche possono generare in termini di sviluppo economico e sociale regionale. Oltre alle buone pratiche esistenti, l’evento ha esplorato le opportunità offerte dal matching tra opportunità generate dal crowdfunding e risorse dei fondi strutturali e di investimento europei (SIE).
Come sottolineato da Francesco Raphael Frieri, Direttore Generale alle Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni della Regione Emilia-Romagna,"l'ecosistema regionale è fortemente orientato a mettere in pratica il sistema di match-funding che possa, da un lato, modificare il sistema premiante degli appalti pubblici e, dall’altro, aumentare la probabilità di successo dei progetti di crowdfunding. Allo stesso tempo, l'integrazione di questo paradigma innovativo in gare pubbliche in diverse aree, stimolerebbe la partecipazione e la cittadinanza attiva, integrando le sovvenzioni pubbliche con finanziamenti collettivi favorendo anche, tema non secondario, la trasparenza dei processi nella Pubblica Amministrazione”.
Il Direttore di ASTER, Marina Silverii, ha ricordato i risultati prodotti dal servizio KICK-ER, il desk di supporto regionale per tutti gli attori che vogliono avvicinarsi e utilizzare il crowdfunding per progetti a impatto locale. ASTER ha confermato la volontà di supportare la Regione nell’indagine e nella possibile sperimentazione di modelli che integrino il crowdfunding nell’insieme degli strumenti a disposizione dei cittadini e delle imprese del territorio.
Nel tentativo di raccogliere e standardizzare i casi esistenti di partnership tra le piattaforme di crowdfunding civico e le autorità pubbliche, Francesca Passeri, Head of Advocacy di ECN, ha presentato il rapporto Triggering Participation: A Collection of Civic Crowdfunding and Match-funding experiences in the EU. Il rapporto è il primo risultato del gruppo di lavoro CF4ESIF, istituito ufficialmente nel gennaio 2018 con l'obiettivo di esplorare il potenziale del crowdfunding come meccanismo di finanziamento misto e di match-funding della politica di coesione europea. Sono stati inclusi sette studi di casi, riguardanti 6 paesi dell'UE e l'analisi di diversi modelli di partnership tra piattaforme di crowdfunding e autorità pubbliche, per descrivere le tendenze più rilevanti nel settore di questo innovativo schema di finanziamento.
Le sessioni dei panel hanno permesso al pubblico di ascoltare direttamente le voci dei principali stakeholder sul tema. Il primo panel è stato dedicato alle piattaforme di crowdfunding che hanno avviato una collaborazione con le autorità regionali e locali, mentre il panel 2 ha invitato quattro rappresentanti del più ampio panorama finanziario alternativo nel tentativo di evidenziare come il crowdfunding civico e l'impatto locale possano davvero trovare canali di sviluppo attraverso un nuovo modello di cooperazione tra i diversi attori finanziari. L’apertura alla possibilità di attuare tali partenariati di match-funding all'interno dei fondi SIE e di altri fondi dell’UE è stata espressa sia da Jader Cané, esperto senior presso la DG EMPL della Commissione Europea, sia da Daniela Francovicchio, capo dell'Unità Garanzie e Cartolarizzazione del Sud Europa per il Fondo Europeo per gli Investimenti. Dal loro punto di vista, saranno necessarie ulteriori analisi e sforzi di progettazione da parte delle piattaforme di crowdfunding e dai governi subnazionali per includere il match-funding all’interno dei Programmi Operativi regionali, ma il meccanismo potrebbe effettivamente portare valore aggiunto a tutte le parti coinvolte, specialmente in un periodo storico di sfide crescenti e riduzione dei budget pubblici nelle regioni dell’UE.
Umberto Piattelli, Partner di Osborne Clarke, ha sottolineato come il crowdfunding civico sia in effetti simile alla microfinanza, ma, sfruttando la tecnologia digitale, potrebbe ridefinire positivamente l’interazione tra investitori istituzionali, fondi europei, governi subnazionali e “crowd”.
Anche la prospettiva accademica è stata portata sul palco, all’interno del Panel 4, a chiusura del primo giorno. Il professore Alessandro Giovanni Grasso ha sottolineato l’importanza di esplorare ulteriormente le opportunità offerte dal crowdfunding basato sul prestito e sull’ equity per progetti civici, incoraggiando il pubblico a “Pensare fuori dagli schemi”. Jonathan Bone ha ulteriormente approfondito i benefici del match-funding, ricordando i principali risultati raccolti nel rapporto Matching the Crowd pubblicato da NESTA; il team di ricerca dell’Università di Odisee, rappresentato sul palco da Katja Verbeek, ha sottolineato l’importanza dell’analisi dei dati non solo per i gestori delle piattaforme di crowdfunding, ma anche per guidare, supportare e fornire una formazione precisa ai progettisti di campagne di crowdfunding.
Il secondo giorno della conferenza è stato aperto da Matteo Passini di Emil Banca, una banca locale cooperativa che ha sperimentato il crowdfunding come un potente moltiplicatore per aiutare le cooperative sociali nello sviluppo dei loro progetti. Il panel seguente, panel 5, è stato dedicato alle autorità locali che hanno collaborato con piattaforme di crowdfunding su una serie di aree diverse. Matteo Lepore, Vice Sindaco di Bologna, ha spiegato come la prima campagna di crowdfunding civico in Italia (2013) abbia aiutato il Comune ad avviare un progetto di co-design più grande che ha coinvolto migliaia di cittadini negli anni seguenti e ha permesso a Bologna di essere premiata come uno dei vincitori del premio di Bloomberg “Engaged Cities” 2018. Enric Miravittlas e James Parkinson hanno presentato le iniziative di match-funding legate a progetti di impatto locale rispettivamente a Barcellona e Londra, mentre Sandra Vlasic ha spiegato come i cittadini in Croazia possono ora investire per l’installazione di pannelli solari e beneficiare sia dell’energia prodotta che del ritorno dei loro investimenti iniziali.
La conferenza si è conclusa con la primo SMARTUP National Roundtable, presieduto dalla Professoressa Elisabetta Marafioti, e finalizzato ad esplorare quali strumenti sono attualmente disponibili per studenti e giovani imprenditori che vogliono approcciare il mercato con la loro idea. Un contributo significativo alla discussione è venuto da Giordano Dichter, Senior Business Advisor di ECN, che ha sottolineato l'importanza fondamentale di sviluppare e coltivare una “cultura del fallimento” in grado di supportare gli studenti nell’apprendimento dai loro errori, fornendo loro gli strumenti giusti per “riprovarci”.
Il terzo ECN CrowdCamp è stato un “kick off” stimolante sul tema del crowdfunding civico non solo all’interno delle agende delle pubbliche amministrazioni regionali e nazionali, ma anche della Commissione Europea. Le esperienze e i risultati condivisi durante la discussione della due-giorni hanno stimolato tutti gli attori coinvolti (piattaforme, istituzioni pubbliche, enti locali, finanza, mondo accademico, stakeholder europei) a portare avanti a livello istituzionale l'esplorazione e la sperimentazione di ulteriori opportunità derivanti dalla combinazione tra crowdfunding e sovvenzioni derivanti dai fondi strutturali e di investimento europei.
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