Nuova governance per il Cluster Agrifood

Nuova governance per il Cluster Agrifood

News19/12/2017

Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Inalca e presidente di Federalimentare, è il neo presidente del Cluster Nazionale Agrifood. Sarà affiancato dal Vice Presidente Esecutivo Paolo Bonaretti

"Una vera e propria cabina di regia per la ricerca e l'innovazione nel settore agroalimentare" dice Scordamaglia in relazione al Cl.uster CL.A.N., l'organismo nato con l'intento di promuovere una crescita economica sostenibile e innovativa per incrementare la competitività della filiera agroalimentare e che comprende imprese, centri di ricerca, stakeholders e rappresentanti territoriali attivi nel settore agroalimentare.
Una sfida importante quanto ambiziosa quella accettata da Scordamaglia che afferma la necessità di "sistemare attorno ad un unico tavolo tutte le componenti essenziali -dalle imprese, agli enti di ricerca, dalle università, alle istituzioni territori di competenza- per sviluppare un dialogo e un coordinamento continuo in relazione a temi che rendano sempre più competitivo il settore alimentare italiano, soprattutto in un momento come questo, in cui la centralità dell'agroalimentare nel Paese attribuisce al Cluster Agrifood un ruolo sempre più forte, completamente nuovo".
Nel suo ruolo Scordamaglia sarà affiancato  dal Vice Presidente Esecutivo Paolo Bonaretti (Direttore Generale di ASTER) e altri 5 Consiglieri espessione del mondo insustraile della ricerca e dei territori regionali:  Patrizia Brigidi (Università di Bologna), Mauro Fontana (Soremartec - Gruppo Ferrero), Emanuele Marconi (CERERE Molise), Michele Pisante (CREA), Giammarco Urbani (Urbani Tartufi).
Il rinnovo della governance ha previsto anche l'elezione del Comitato Tecnico Scientico, che con i suoi 15 componenti rappresenta le maggiori eccellenze sul fronte della ricerca ed innovazione a dispozione del Cluster.
Negli organi neo eletti emerge la volontà di valorizzare la multiregionalità del Cluster con il coinvolgimento di esperti del Nord, del Centro e del Mezzogiorno, in particolare dell'Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Puglia, Piemonte, Sicilia, TentinoAlto Adige, Toscana e Umbria, in una logica di messa in rete delle competenze per rafforzamento del sistema nazionale agroalimentare.