Dalla Silicon Valley porto a casa idee che cambiano la vita

Dalla Silicon Valley porto a casa idee che cambiano la vita

News20/03/2018

Andrea D’Amico referente di Urban Hub Piacenza, ha partecipato all’Incubator Program della Regione in Silicon Valley. Riportiamo qui alcune parti dell’intervista rilasciata al quotidiano Libertà, in cui racconta la sua esperienza

D’Amico, perché questo viaggio?

Il viaggio, realizzato attraverso Aster, si proponeva di studiare l’ecosistema della Silicon Valley ed è durato una intensissima settimana che ha permesso a noi esponenti degli incubatori e acceleratori emiliano-romagnoli di aprire una finestra verso il futuro. I modelli di business che abbiamo potuto analizzare si discostano anni luce da quanto oggi avviene nel nostro paese.

Per capirci, che differenza c’è tra incubatore e acceleratore?

Un incubatore supporta la startup dal momento dell’idea alla realizzazione del prototipo e ingresso al mercato, trovando anche finanziatori per la prima fase. Un acceleratore prende lo startupper quando è già entrato nel mercato e lo fa crescere a livello globale, trovando le guide e i mentor, imprenditori al servizio delle startup che rappresentano la figura chiave per una crescita sostenibile senza intoppi. A Piacenza l’incubatore si chiama InLab, noi dell’Urban Hub siamo un acceleratore. A differenza di altre città, qui abbiamo entrambi

Cosa l’ha colpita negli USA?

Per esempio Google Developers LaunchPad, che supporta startup in giro per il mondo per lanciare nuove applicazioni. Si lavora molto sull’intelligenza artificiale, la realtà aumentata e la realtà virtuale.

Della Silicon Valley, Andrea riporta una bella impressione, soprattutto della gente: “sorridono tutti, non sono stressati, ma molto curiosi e alla base di ogni cosa ci sono le relazioni, tutti chiedono e vogliono condividere. Poco scambio social e molti incontri non virtuali".

Intervista uscita venerdì 16 marzo su Libertà. Autore Patrizia Soffientini

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