A Modena arriva l'albero hi-tech che divora lo smog

A Modena arriva l'albero hi-tech che divora lo smog

News08/11/2017

Mentre a Torino è emergenza inquinamento, con 78 giorni in cui sono stati superati i limiti di Pm10, a Bonn fino al 17 novembre va in scena l'ennesimo vertice mondiale sul clima.

Il Cop23 dovrebbe rendere operativo l'accordo di Parigi del 2015: ridurre a zero le le emissioni di Co2 entro il 2050. Un'intesa che nel frattempo ha perso un pezzo importante: gli Usa di Donald Trump. Che i maxi summit non siano la vera soluzione?

I vertici sul clima sembrano poco efficaci.

Nel 2016, 19 anni dopo il primo protocollo di Kyoto, le emissioni di anidride carbonica sono rimaste stabili rispetto all'anno prima. L'Italia è tra i Paesi virtuosi con una riduzione del 2,9%, ma altri - tra cui la tanto decantata Finlandia - hanno ulteriormente aumentato la propria quota. "Si fa strada l'idea che il vero cambiamento possa iniziare da progetti innovativi che impattino su quartieri e città" è il messaggio che arriva da Kirsten Dunlop, amministratore delegato di Climate Kic, network che sostiene progetti "green" con fondi europei, appena riunitosi a Milano.

Funzionano progetti concreti, nati dal basso.

Climate-Kic, con una dotazione di poco più di 80 milioni di euro l'anno, agisce su un altro fronte: sostiene idee all'apparenza di nicchia, ma utilissime. Come Citytree, un pannello alto 3 metri prodotto da una start up tedesca, che grazie al muschio e piante vascolari "divora" la stessa quantità di polveri sottili di 275 alberi. Funziona e il Comune di Modena ha previsto di installarne 6.

A Londra c'è GrowUp, una fattoria idroponica, che in un capannone di 600 metri quadrati produce 20.000 chili di verdura e 4.000 di pesce l'anno, senza pesticidi né fertilizzanti e senza consumare suolo. E a Torino è nata Microwaste, società che riesce a bonificare l'amianto senza impattare sull'aria e a riutilizzare i residui nell'industria o nell'edilizia. "Solo diffondendo queste conoscenze, che sovente nascono su impulso di studenti universitari" dice Dunlop "si potrà centrare l'obiettivo europeo, ambizioso e difficilissimo, di arrivare nel 2050 a zero emissioni di anidride carbonica"

Fonte: 
Donna Moderna