Politica di coesione: più flessibilità, meno burocrazia e maggiori sinergie con il piano Juncker

Politica di coesione: più flessibilità, meno burocrazia e maggiori sinergie con il piano Juncker

News10/07/2018

La Commissione si rallegra per il voto favorevole di ieri del Parlamento europeo sulla propria proposta di rivedere le norme sui fondi UE per il periodo 2014-2020, che mira a dimezzare il corpus di norme attuale, oltre che a renderlo più chiaro e più semplice da applicare a tutti i livelli.

Ecco cosa cambierà con l’entrata in vigore delle nuove norme a fine luglio:

1. maggiori possibilità di combinazione tra il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), il fulcro del piano Juncker, e i fondi della politica di coesione: non servirà più un cofinanziamento nazionale se i fondi della politica di coesione vengono investiti in un progetto FEIS e ci sarà la possibilità di coprire con questo fondo la prima tranche di rischio;

2. meno formalità per i beneficiari dei fondi: sarà più semplice farsi rimborsare le spese dall’UE. I beneficiari e le autorità potranno così concentrarsi sui risultati piuttosto che sulla raccolta e sul controllo dei documenti finanziari. Il principio dell’audit unico viene esteso: la Commissione potrà dunque basarsi maggiormente sulle valutazioni dei suoi partner internazionali e degli Stati membri.

Infine, le norme rivedute rendono più facile per gli Stati membri finanziare progetti volti a integrare i migranti tramite il proprio bilancio per la coesione per il periodo 2014-2020.