Efficienza energetica, il target 2020 raggiunto già nel 2014

Efficienza energetica, il target 2020 raggiunto già nel 2014

News14/09/2016

Con il "Pacchetto clima-energia" approvato nel 2008, i 28 Stati membri dell'unione si sono impegnati a ridurre le emissioni di gas serra del 20%, a produrre il 20% dell’energia da fonti rinnovabili e a migliorare l’efficienza energetica del 20% entro il 2020. Questi obiettivi, stando ai dati del Joint Research Centre della Commissione europea, sono stati raggiunti già nel 2014 con sei anni di anticipo.

Lo dicono i dati contenuti in uno studio, appena pubblicato, dal titolo "Energy Consumption and Energy Efficiency Trends in the EU-28 (2000-2014)". Con una riduzione stimata di 72 milioni di tonnellate di petrolio (Mtep), l’Unione europea è riuscita a risparmiare l’equivalente del consumo energetico annuale di un paese come la Finlandia. I consumi di energia nei 28 Paesi dell’Unione europea sono diminuiti del 6,35% tra il 2000 e il 2014.

Lo studio presenta dati e tendenze del consumo di energia nei quattro principali settori energivori: residenziale, terziario (servizi), trasporti e industria. La più marcata contrazione nei consumi finali di energia è stata registrata nel settore industriale (-17.62%), ma anche il settore residenziale ha registrato una forte diminuzione (-9.52%). In controtendenza il settore dei trasporti (+2.21%) e soprattutto il terziario (+16.48%), destinato a crescere ulteriormente nel prossimo futuro.

Purtroppo questo risultato sembrerebbe dovuto più alla recessione che alle politiche di efficienza energetica messe in atto nei singoli paesi dell'unione.

Nel settore industriale infatti, i consumi di alcune tipologie di industrie particolarmente energivore - acciaio, minerali non metallici, prodotti petrolchimici - sono diminuiti rispettivamente del 24%, 23% e 12%, nel corso degli ultimi 15 anni, ma la quantità di energia impiegata per produrre, nel 2014, una tonnellata di acciaio, cemento o di carta è la medesima che serviva nel 2000.

 

Un reale miglioramento dell'efficienza energetica lo si può constatare nel settore residenziale

Secondo lo studio, il settore residenziale ha mostrato invece buoni risultati. La riduzione di quasi il 10% dei consumi, infatti, si può attribuire solo in minima parte alla crisi economica. In generale le famiglie hanno risposto ai forti aumenti dei prezzi di gas e elettricità (mediamente + 30/35% tra il 2007 e il 2015), non soltanto tenendo maggiormente d’occhio termostati e interruttori della luce, ma soprattutto acquistando elettrodomestici più efficienti.

Un dato: nel 2004, soltanto il 2% degli elettrodomestici venduti nell'UE era in classe A, rispetto al 56% del 2014. E i progressivi rafforzamenti degli standard imposti dalla direttiva sull'etichettatura energetica, fanno ritenere possibili per il futuro ulteriori diminuzioni dei consumi in questo settore.

Fonte: 
Nextville.it